martedì 3 marzo 2015

THERE'S ONLY ONE DAVE MACKAY



L'espressione "Grande del Calcio" negli ultimi anni è stata troppo spesso usata con estrema leggerezza e facilità, tipica della nostra società fast food, ma non possiamo che rispolverarla per un personaggio che purtroppo ieri ci ha lasciato, un nome che magari non è così noto al grande pubblico (soprattutto italiano), ma la cui storia merita di essere raccontata: lo scozzese Dave Mackay.
Per comprendere perchè Mackay va considerato un grande basti pensare che chi vi scrive si trovava ad Edimburgo (sua città natale) lo scorso Settembre e parlando con un tassista quarantenne tifoso dell'Heart of Midlothian, al solo nominare il buon Dave il tassista si è illuminato ed ha iniziato a sciorinare una serie di elogi del carisma di quest'uomo che, per ragioni anagrafiche, lui non aveva mai visto giocare, ma la cui mitologia era ancora ben tatuata nella mente di ogni tifoso dei Jambos. Infatti la carriera di giramondo del pallone di Mackay iniziò proprio nella squadra protestante di Edimburgo nel 1953, nella quale rimase fino al 1959, conquistando anche un campionato, cosa che dalle parti di Tynecastle non è proprio la regola. Passò poi in Inghilterra al Tottenham, dove rimase per 9 gloriosi anni nei quali vinse anche una Coppa delle Coppe. La sua carriera, a 33 anni, sembrava ormai volgere al termine quando un nuovo emergente manager di nome Brian Clough (che era di un anno più giovane di Mackay) volle assolutamente, contro il volere della dirigenza, portarlo al Derby County (la scena è magnificamente rappresentata nel film "Il Maledetto United"). Anni dopo Clough descrisse quell'acquisto come "la sua migliore giornata di lavoro". Infatti il manager, allo scopo di allungargli la carriera, lo arretrò da ala sinistra a libero e la cosa funzionò alla grande, tanto che il Derby diventò una rivelazione del calcio britannico. Dave poi chiuse la carriera sul campo (nella quale collezionò anche 22 presenze e 4 reti con la Scozia) nel 1972 allo Swindon Town e, contemporaneamente, durante questa sua esperienza iniziò anche quella di manager, che lo vide andare ad allenare anche in Egitto, Kuwait, Emirati Arabi Uniti e Qatar, quando ciò non era decisamente di moda.
Mackay era una persona estremamente corretta sia dentro che fuori il rettangolo di gioco, ma, paradossalmente, la sua immagine iconica è quella di lui in maglia Spurs che prende rudemente per il bavero quel simpaticone di Billy Bremner del Leeds. La cosa incredibile è che la foto che lo ha reso più riconoscibile nel mondo dei tifosi di calcio è quella che lui odiava pesantemente, in quanto, a detta sua, gli conferiva un'imperitura immagine di bullo, cosa che lui non era affatto. Infatti, ricordando quell'episodio, disse che Bremner era un brillante giocatore, ma anche "uno sporco piccolo bastardo" che per tutta la partita lo aveva preso a calci sulla gamba che aveva rotto due volte... finchè lui, giustamente, pensò bene di reagire e Bremner non fece più tanto lo spavaldo.
Ciao Dave.
RIP

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