martedì 24 febbraio 2015

THE WAY WE FOLLOW: INTERNAZIONALE-CELTIC


Iniziamo da oggi una collaborazione con i ragazzi de Il Calcio Inglese: ogni volta che una compagine italiana affronterà una delle due isole britanniche faremo un reportage sui tifosi, sulla squadra e sulle due città che ospiteranno l'evento. Si inizia subito con una grande classica: Internazionale-Celtic.

Partiamo da una premessa: in Italia non sappiamo organizzare assolutamente nulla, nemmeno un torneo di briscola, quindi dopo la scellerata gestione romana di settimana scorsa le autorità si sono messe in testa che la calata dei Celtic su Milano sia qualcosa da considerarsi come estremamente pericoloso, con tanto di prefetto di Bergamo che, in pieno delirio da Sacra Inquisizione, vieterà l'alcool nello scalo di Orio al Serio, perchè è noto che gli scozzesi, dopo aver bevuto in aeroporto a Glasgow e sull'aereo, non vedano l'ora di rimanere chiusi in aeroporto a sbronzarsi di pessima birra invece di raggiungere Milano ed andare in qualche pub. Ma, per chi fosse meno avvezzo alle vicende recenti con i cattolici di Scozia (ma forse sarebbe meglio dire di Scozia/Irlanda), diciamo subito che sono venuti in Italia negli ultimi anni così tante volte che ormai credo si siano pure stancati e MAI hanno creato il minimo problema di ordine pubblico, se non quello di esagerare notevolmente col bere e di lasciare qualche rifiuto per terra. Ma del resto vogliono farci credere che viviamo a Singapore o in qualche cantone svizzero? Ma le avete viste le nostre città che ricettacolo di spazzatura sono? Vogliono davvero farci credere sia colpa dei tifosi esteri? Peraltro ad essere precisi un morto qualche anno fa i Celtic lo lasciarono a Milano: uno sventurato era così ubriaco da finire investito da un taxi. Ma questo la dice lunga sul fatto che i glasvegiani siano più pericolosi per se stessi che per gli altri.
Finito il doveroso preambolo polemico spendiamo due parole su una delle squadre più famose al mondo. I Celtic vennero fondati a Glasgow nel 1888 su iniziativa di un frate irlandese che caratterizzò da subito la squadra come cattolica irlandese. Da allora hanno dominato (fino a qualche anno fa alternandosi con gli odiati rivali dei Rangers) il calcio scozzese, vincendo 45 Campionati, 36 Coppe e 14 Coppe di Lega scozzesi, mentre in Europa hanno conquistato la Coppa dei Campioni nel 1967, sconfiggendo a Lisbona per 2-1 proprio l'Inter. Disputano le gare interne al Celtic Park.
Hanno un tifo che è decisamente impressionante ed un seguito da trasferta sempre imponente. La fascia più violenta della tifoseria sono i Celtic Soccer Casuals (non proprio ben visti dal resto della tifoseria per via che non indossano i colori del club che per gli altri tifosi sono una sorta di vestigia sacre), mentre la Green Brigade ha un'impronta di tifo più "italiana" con tanto di coreografie e sono decisamente politicizzati a sinistra. Ma è il resto della tifoseria a fare la differenza, con un seguito decisamente fanatico, anche se violento se non provocato solo con gli odiati Rangers. Se volete approfondire l'argomento vi consigliamo due libri in inglese: "The Old Firm" di Bill Murray (John Donald) e "Celtic Soccer Crew" di John O'Kane (Pennant Books).
Venendo nello specifico alla trasferta di Milano è quasi scontato che il grosso della tifoseria si ritroverà a bere e cantare in piazza del Duomo ed è probabile che alcuni di loro faranno una capatina al vicino The Football English Pub, in via Valpetrosa 5. Abbastanza vicino allo stadio e, quindi, meta probabile di qualche pinta pre e post partita invece si trova il 442, in via Procaccini 61. Probabili ritrovi invece la sera prima della partita possono essere il Pogue Mahone's, in via Salmini 1 (il pub irlandese di Milano per eccellenza), il Mulligans, in via General Govone 28 ed il Mind the Gap, in via Curtatone 5.
Ora non resta che goderci queste giornate di tifo, alla faccia delle assurde fobie italiane.

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