giovedì 12 febbraio 2015

INDONESIA, ITALIA


Il calcio italiano è indubbiamente in crisi nera sotto tutti i punti di vista ed il dato più evidente sono gli stadi deserti quasi ovunque. Ma noi abbiamo la soluzione da offrire a Tavecchio per rilanciarlo e farlo tornare in un mese il campionato più bello del mondo: trasferire tutta la Serie A di sana pianta in Indonesia. Sì perchè dalle parti di Jakarta è proprio il nostro calcio ad essere quello di gran lunga più seguito, con gruppi di tifosi che imitano in maniera perfetta le rispettive controparti italiane, con tanto di cori rigorosamente cantati in italiano. Ma andiamo con ordine, analizzando le principali realtà.
Milan: la tifoseria di gran lunga più seguita (grazie ai numerosi trionfi a Tokyo che hanno permesso di famigliarizzare con il team. Gruppo portante sono i Milanisti Indonesia che si dividono in decine e decine di sezioni, più numerose di quelle della Fossa dei Leoni nel 1990. Una volta all'anno si presentano in Italia in una cinquantina di unità per seguire una partita in casa ed una in trasferta. Non solo: hanno un sito nel quale vendono materiale rigorosamente identico a quello di ogni gruppo ultras milanista possibile, comprese sezioni e gruppi scomparsi da anni. Quando le Vecchie Glorie rossonere si esibiscono in loco riempiono lo stadio in 50 mila unità, facendo un tifo clamoroso. Durante il resto dell'anno (caratteristica comune a tutte le altre tifoserie indonesiane "italiane") si ritrovano ad assistere alle partite in cinema, palazzetti o teatri, nei quali allestiscono coreografie e fanno il tifo con tanto di megafoni, come se potessero realmente influenzare il risultato.Il giorno del compleanno del Milan si riversano in strada in migliaia celebrando l'evento come fosse una festa locale.
Juventus: altra tifoseria che raggiunge livelli di fanatismo da psichiatria; al centro di tutto ci sono i Drughi Solidi Indonesia, gruppo riconosciuto ufficialmente dal gruppo torinese a cui hanno già reso visita. Si sono scissi dai Drughi Indonesia che non sono riconosciuti ufficialmente. Loro principali nemici sono i napoletani (che peraltro in Indonesia non hanno praticamente tifosi), ai quali hanno dedicato lo striscione "Vesuvio lavali col fuoco", striscione piuttosto paradossale, data la quantità di vulcani nefasti presenti in Indonesia.
Lazio: la vera rivelazione; inquadrati militarmente (fanno esibizioni con tanto di pubblico, tipo sbandieratori del Palio di Siena), hanno un tasso di aggressività piuttosto elevato rispetto alla media ed hanno festeggiato la vittoria della Coppa Italia contro la Roma del 2013 come quasi nemmeno a Roma si è visto. Uno di loro ha persino scritto un libro su questa insana passione.
Internazionale: nonostante Thoir non sono ancora una tifoseria al top, sembrano più un Club che un gruppo di ultras, anche se va riconosciuto loro che sono i migliori nella padronanza dei cori: il loro "O mia bela Madunina" (con tanto di "Terun!" finale) non stonerebbe affatto a San Siro.
Roma: vedi gli interisti, ma ancora meno numerosi. Nei derby contro i laziali fanno ciò che possono, ma perdono decisamente il confronto, sia canoro che di stile.
Parma: i Boys Parma Indonesia fanno ciò che possono, ma sono oggettivamente in pochi. Va dato loro atto di tenere duro con la dirigenza che non esiste più.
Esistono poi altri micro gruppi. ma sono composti da pochissime unità. Speriamo possano crescere.
Tutto questo è vera follia? Certamente sì, non ha davvero alcun senso, ma al tempo stesso è incredibilmente affascinante e pare sia stato tutto scatenato da un'insana idolatria per Roberto Baggio durante i Mondiali del 1994. Da lì in poi, grazie al calcio trasmesso globalmente, il passo è stato breve. Vi terremo aggiornati sull'evoluzione di tutto ciò.

Nessun commento:

Posta un commento